Let’s get phygital: non ce ne vogliate (e non ce ne vogliano Olivia Newton o Madonna), ma l’avanguardia ci piace così tanto che ci siamo permessi d’aggiornare anche i brani più classici. Del resto, si aggiorna anche il marketing. Con questa colonna sonora che abbiamo personalizzato sulla nostra esperienza, ti proponiamo il nostro viaggio rivoluzionario nel mondo del phygital. Rivoluzionario non solo perché si tratta di un trend davvero recente, ma anche perché sovverte le regole che finora ti hanno venduto.
Infatti, l’andamento delle più avanzate strategie di marketing e di contatto con il pubblico, si era allontanato dal mondo offline – fisico, concreto –, ritenendolo una scelta vincente solo in parte. Tutto si faceva online, digitale e ogni energia doveva essere spesa lì (il che, attenzione, resta sempre vero). Eppure, abbiamo notato che puntare su strategie online più tradizionali e tornare alle basi più classiche del marketing, ci ha portati lontano in alcuni progetti, soprattutto quelli storici che hanno bisogno di un re-brand più moderno.
Il phygital, nuova frontiera del marketing che si adatta ai nuovi contesti, unisce bene questi due mondi. Ecco perché ci piace.
La rivoluzione è phygital
Il concetto di phygital, a ben guardare, è più che altro una logica conseguenza – sebbene sempre rivoluzionaria – di tutta l’evoluzione della società contemporanea, pandemia annessa e connessa. In fondo, la brusca accelerazione sulla strada della digitalizzazione che ha subito il mondo contemporaneo negli ultimi anni, ha dimostrato due assunti che tutti noi dobbiamo cominciare a padroneggiare: il fisico non basta, e forse neanche il digitale.
La soluzione? Superarli entrambi, in quel concetto che è il phygital.
La nascita del concept phygital abbandona la teoria e fa pensare alla pratica, già diffusa nel business. Gli esempi cardine di questa miscela esplosiva tra reale e digitale sono alcune delle parole-chiave che – purtroppo e per fortuna allo stesso tempo – sono diventate estremamente potenti in tempo di pandemia: lo smart working e l’e-learning, in supporto alle forme tradizionali di lavoro in ufficio o di apprendimento a scuola. Esempi emblematici di come reale e digitale possano coesistere e sostenersi a vicenda, in una forma ibrida capace di garantire un futuro della società e delle aziende. Dunque, perché non applicare questo stesso ragionamento anche al marketing?
Anche qui, le porte al phygital marketing sono già state aperte, spalancandosi su forme di interazione sempre più sofisticate per l’utente, tra fisico e digitale. Questa pacifica coesistenza – fatta di stimoli per i sensi e per la mente, per il cuore e le sue emozioni – è alla base delle più avanzate strategie di entertainment marketing, con ricadute positive su qualsiasi brand.
L’idea di fondo è che qualsiasi utente, oggi, abita tanto il mondo fisico quanto quello digitale e ha dunque bisogno di stimoli nuovi, di sentirsi parte di un’esperienza più ampia, che non risenta dei limiti dell’offline e dell’online, ma che sappia trarre i vantaggi di entrambe le configurazioni.
Intercettare questa esigenza e appagarla non potrà che segnare l’ingresso in grande stile del tuo brand nella nuova era digitale. Le logiche da padroneggiare sono ormai chiare a tutti: una strategia di marketing phygital deve essere immersiva, capace di avvolgere l’utente in un contesto nuovo, e, allo stesso tempo, interattiva, per fare in modo che il fruitore non sia un mero spettatore, ma parte attiva di quello stesso processo che lo porterà a diventare tuo cliente.
La forma mentis per fare marketing phygital
Avendo chiara in mente la missione di stimolare efficacemente l’utente sotto una grande varietà di aspetti e spazi, vediamo quali canali utilizzare e quali strumenti adoperare, ma soprattutto quale approccio mentale attivare.
La risposta più ovvia, completa e sintetica è: semplicemente, tutti. Puntare su un’opportuna strategia omnichannel capace di dirottare l’utente da una piattaforma a un’altra, da un supporto a quello successivo, lungo un percorso sapientemente tracciato dalla tua agenzia di fiducia, ti metterà nelle condizioni di coinvolgere maggiormente l’utente e convertirlo in cliente.
Quanto agli strumenti, le tecnologie da sfruttare sono davvero moltissime, ma quello su cui lavorare davvero è il corretto approccio strategico al loro utilizzo. Le risorse digitali non mancano, così come non mancano le occasioni per integrarle con il mondo fisico: la versatilità di questi strumenti è tale che nel mondo fisico si sono aperte vere e proprie brecce su un metaverso digitale dai confini e dalle stratificazioni potenzialmente inimmaginabili.
Restando tuttavia fedeli alle risorse di più immediato utilizzo, tra queste si trovano sicuramente i social media, ottimi alleati per fare in modo che sia l’utente stesso a diffondere il tuo brand o per invitarlo nel tuo store. Eppure, soltanto stando attento a come gestire questi strumenti, investendo nelle giuste competenze di storytelling e comunicazione, riuscirai a digitalizzare correttamente il tuo brand.
Guarda l’esempio di Amazon Go pensato per gli utenti desiderosi di fare acquisti nel modo più veloce e pratico possibile, senza code alle casse e con conto mandato direttamente sullo smartphone. Oppure – e qui torna il tema caldo della pandemia – i musei che hanno dovuto reinventarsi con tour virtuali e strumenti integrati (3D experience, blog, siti interattivi, video, e-commerce d’arte) per fornire esperienze di fruizione ibride, tra fisico e digitale. Interessanti anche i touchwall di Timberland, schermi digitali su cui i clienti possono consultare il catalogo disponibile e segnalare le proprie preferenze, così da ricevere poi offerte mirate in base ai gusti espressi: come puoi intuire, coinvolgente e appagante per entrambe le parti.
Certo, non dovrai dirigere centinaia di migliaia di euro in nuove infrastrutture tech e competere con l’avatar di Zuckerberg, ma pensare a strategie offline e online non è difficile: guarda cosa fanno gli influencer che invitano ad eventi privati una nicchia di propri follower – o anche solo a passare del tempo passeggiando in un parco cittadino, per conoscersi dal vivo. O a tutti quei brand beauty e moda che hanno raccolto per posta i disegni dei bambini per celebrare la festa della mamma.
Ecco, hai capito bene: raccogli offline esperienze e riproponile sui tuoi canali online. Moltiplica le emozioni, diffondi il brand, esci dagli schemi del marketing classico che, diciamocelo, a volte sa essere proprio bacchettone. Avanti, let’s get phygital.