La gamification è uno strumento di comunicazione innovativo e molto efficace per il mondo del marketing, ma, come tutti, va sfruttato nel modo giusto. Così come il gioco, ha un ruolo pedagogico fondamentale nelle fasi di crescita, sviluppo e apprendimento dei bambini. E se è vero che a giocare non sono solo i ragazzi, anche gli adulti amano essere coinvolti e apprendere in modo divertente e produttivo. Insomma, è vero che siamo degli eterni Peter Pan. Anche online.
Il potere della gamification
Applicare le meccaniche di gioco alla vita di tutti i giorni, inserendole in vari ambienti e non intendendole solo strettamente legate al settore del gaming, ha un grande potere psicologico sulle persone. Immagina, dunque, quanto potenziale può avere se utilizzato sia per coinvolgere e attirare i consumatori che per migliorare l’esperienza lavorativa dei dipendenti di un’azienda.
D’altronde, se i videogiochi sono stati progettati non è soltanto per creare una forma di intrattenimento, ma anche per produrre esperienze e motivare gli utenti, assumendo un ruolo più vicino all’utilità che al “semplice” aspetto ludico.
È qui che risiede il potere della gamification, che è anche uno strumento collegato all’entertainment marketing: per fidelizzare i clienti bisogna saperli intrattenere al meglio, attirarli a scegliere la vostra azienda piuttosto che un brand competitor. Allo stesso modo, per migliorare e aumentare l’employee engagement, è necessario applicare tecniche di gamification e coinvolgere maggiormente i dipendenti: il personale che si sente coinvolto con leggerezza, che viene formato con un approccio ludico e più smart, è più soddisfatto e produttivo e raggiunge ben più volentieri gli obiettivi aziendali.
Gioco e marketing, gioco e lavoro, gioco e management aziendale, possono e devono coesistere nel modo di fare impresa 3.0, un trend che cresce in fretta e che tende al futuro, anche perché “Il gioco è una cosa seria. Anzi, tremendamente seria”, e a dirlo è nientepopodimeno che il pedagogista Jean Paul.
Ripartiamo proprio da qui.
Gamification come strumento di management aziendale
Uno degli esempi di maggior successo nel coinvolgimento dei dipendenti lo ha dato McDonald’s, che ha creato un gioco per fare formazione al personale e insegnar loro ad utilizzare un nuovo sistema di cassa. L’azienda ha, così, trasformato un’attività lavorativa noiosa in un momento ludico, veloce e divertente di apprendimento, grazie al cosiddetto game-based learning. Adesso, sia chiaro: sappiamo che non sei McDonald’s. Ma i tuoi dipendenti, sono uguali a quelli di McDonald’s e un approccio efficace al loro sviluppo può portare gli stessi risultati positivi che ha ottenuto McDonald’s.
Questo esempio mostra uno dei vantaggi del motivare le persone per raggiungere gli obiettivi aziendali attraverso la gamification: i dipendenti vengono stimolati nell’avere un comportamento e un interesse attivo che genera successi personali e aziendali, grazie alle dinamiche di gioco con cui tutti abbiamo dimestichezza, meccaniche ludiche che coinvolgono e mettono a proprio agio le persone.
Se i dipendenti condividono i valori e la mission della propria azienda, e si sentono parte attiva, hanno anche più voglia di comunicarli sui social, visti non solo come uno spazio di condivisione e intrattenimento, ma anche un fondamentale strumento di team building ed engagement aziendale. E non occorre specificare come un dipendente soddisfatto sia il miglior canale pubblicitario gratuito che tu possa mai avere.
Per questo, una strategia di gamification è efficace se riesce ad aumentare l’engagement dei dipendenti. Come? Stimolando la sana competizione tra colleghi, assegnando premi e benefit ai dipendenti più attivi nella promozione social dell’immagine aziendale. Il risultato? Risonanza per l’azienda e grande impatto sulla brand reputation: un dipendente soddisfatto è il miglior biglietto da visita perché la sua opinione è credibile agli occhi dei consumatori.
Gamification come strumento per i clienti
Utilizzare dinamiche e meccanismi tipici del gioco è una buona strategia anche per coinvolgere i consumatori e veicolare dei messaggi. È questo un altro obiettivo della gamification, che si propone come trampolino di lancio per focalizzare l’attenzione dell’utente nei confronti del messaggio da comunicare.
Gli elementi tipici del gioco, se applicati al proprio business, consentono all’azienda di stimolare l’engagement nel consumatore e fidelizzare i clienti, oltre a raggiungere e interessare nuovi customer che ancora non conoscono il brand. Se l’esperienza di gamification avrà un impatto positivo sulla customer experience – e lo avrà, credici – si tradurrà in intenzione d’acquisto e in partecipazione attiva.
Ovviamente, per rendere la gamification divertente, soddisfacente e credibile agli occhi dei consumatori, bisogna rispettare gli elementi tipici del game-design: stabilire le regole del gioco, con livelli da superare, obiettivi da raggiungere, punti e badge da guadagnare, classifiche su cui piazzarsi, sfide da vincere, premi da assegnare ai clienti più interattivi e affezionati al brand come punti fedeltà e promozioni riservate.
Solo così la gamification avrà attirato più clienti e raggiunto il suo obiettivo: essere efficace nella costruzione di brand loyalty e brand awareness, agendo sulla user experience. Un tipo di esperienza interattiva proposta dal brand che permette al cliente-giocatore di evadere, di fare un percorso e vivere dei momenti legati al brand, che ricorderà con positività quando farà i suoi acquisti.
In più, attraverso il gamification marketing, le aziende si nutrono di esperienze digitali che gli consentono, oltre alla fidelizzazione, di acquisire dati e insight sui clienti, utili per lanciare nuove campagne di marketing mirate ad uno specifico target, e di aumentare le vendite.
Un esempio di strategia di gamification creata per i clienti è quello della campagna 2019 della Nike per il lancio del Nike Sneaker Day: gli utenti dovevano accedere all’app, cercare le immagini a cui era assegnata una targhetta dorata da grattare e, quando la trovavano, dovevano geolocalizzarsi in uno dei luoghi indicati dall’app prima che le scorte di sneakers fossero finite. Chi ci riusciva, vinceva la possibilità di acquistare un modello di scarpe uniche al mondo.
Un altro esempio efficace di gamification è stata la Speed Camera Lottery, nata nel 2010 e adottata in Svezia. Si trattava di una lotteria per automobilisti, che premiava quelli che rispettavano i limiti di velocità: si inviava la foto del veicolo e della velocità rilevata dall’autovelox e l’automobilista fortunato riceveva i soldi che erano stati precedentemente sottratti agli automobilisti multati per eccesso di velocità. Un po’ come la Lotteria degli scontrini, un gioco a premi ideato dalla PA per incentivare i pagamenti tramite POS. E ha funzionato davvero!